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Riflessioni a margine della Notte Tricolore

Scritto da Adriano Santelli il .

Riflessioni a margine della Notte Tricolore di Castelplanio del 16-17 marzo
"Noi siamo quelli che applaudono l'inno di Mameli e il tricolore"

Il saluto del vicepresidente della Provincia di Ancona
Giancarlo Sagramola e del consigliere regionale Fabio Badiali

 Castelplanio, 23 marzo 2011 - “Noi siamo quelli che applaudono l’inno nazionale e il tricolore, noi siamo quelli che non escono dall’aula consiliare quando risuonano le note dell’inno di Mameli…”

Con queste parole si è presentato il vicepresidente della Provincia di Ancona Giancarlo Sagramola alla Notte Tricolore di Castelplanio quando ha portato il saluto della presidente Patrizia Casagrande, riferendosi a quanto accaduto nei giorni scorsi al consiglio comunale di Milano.

E dopo di lui il consigliere regionale Fabio Badiali, nostro concittadino, ha reso nota l’adesione del presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ricordando, altresì, con quanta dedizione il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, superando anche forti resistenze, ha voluto che si celebrasse in tutta Italia il centocinquantenario dell’Unità d’Italia. E Badiali ha indirizzato parole di elogio ai volontari che dappertutto tengono in piedi questo Paese con il loro impegno e il loro lavoro silenzioso e a titolo gratuito.
I due politici, uno dopo l’altro, hanno ricevuto il caldo applauso e il pieno consenso del numerosissimo pubblico che nella notte tra il 16 e il 17 marzo ha preso d’assalto la sala polivalente, con tante persone rimaste in piedi per ore a seguire l’evento.
Due ore e mezzo di rievocazioni storiche, sino all’una di notte, hanno calamitato l’attenzione degli spettatori che hanno mostrato di apprezzare moltissimo i protagonisti che si sono succeduti sul palco.

I ragazzi dell’orientamento musicale
Vediamoli più da vicino questi protagonisti della magica notte castelplanese in una rapida carrellata. Sono gli allievi del corso di strumento musicale dell’Istituto Comprensivo “Carlo Urbani” che si sono esibiti sul palco preparati e diretti dagli insegnanti Giorgia Cingolani (pianoforte), Cristina Picciafuoco (pianoforte), Gianluca Gagliardini (chitarra), Marco Agostinelli (flauto) e Salvatore Fatone (violino). I ragazzi, attenti e scrupolosi nell’eseguire i pezzi scelti in sintonia con il tema della festa, hanno dimostrato di essere un gruppo affiatato e ben motivato che ha tenuto gagliardamente la scena per un tempo non breve.

La rievocazione del Risorgimento
Il pezzo forte della serata è stato quello della rievocazione/ricostruzione delle lotte e delle battaglie che hanno portato dapprima al Risorgimento e poi all’Unità d’Italia. La ricerca degli insegnanti e degli alunni della scuola Media “Enrico Fermi” di Castelplanio che ha preparato la serata deve essere stata lunga e paziente e si può dire che non abbia trascurato alcunché, offrendo una panoramica credibile e avvincente.
Il lavoro non ha trascurato nemmeno l’impresa di un nostro lontano concittadino attivo protagonista della Repubblica Romana del 1849, Vincenzo Sabatucci, e ci ha fatto molto piacere averlo appreso dai ragazzi della scuola media, noi che pure ci consideriamo di discreta cultura generale e che conoscevamo il nome del nostro eroe solo perché qualche volta ci è dato di transitare per l’omonima via.

L’impegno degli insegnanti
Quelle insegnanti schierate in prima fila a guidare, suggerire, incoraggiare i ragazzi hanno rappresentato uno spettacolo nello spettacolo. Hanno fatto un eccellente lavoro di gruppo coordinando insieme a tutti i loro colleghi un progetto non facilissimo da realizzare eppure riuscito magnificamente con il concorso di tutti e la lodevole applicazione degli alunni.
Quell’attaccamento alla loro missione di insegnanti appariva trasparente in un impegno dispiegato fuori orario e sino a notte fonda con ore e ore di straordinario non retribuito.
Questo è il mondo della scuola (pubblica) che va avanti e lavora a testa bassa nonostante i tagli sconsiderati che ha dovuto subire negli ultimi anni.
Vogliamo ringraziare a nome del pubblico il dirigente Nicola Brunetti, la vicepreside Tiziana Tobaldi, l’insegnante di musica Beatrice Calai, le prof (come vengono chiamate dagli allievi) Maria Luisa Diotallevi, Angelina Gravina e Beatrice Nicolini. Questi, almeno, sono i nomi che siamo riusciti a percepire dalla voce di Laura Barboni, discreta, elegante, impareggiabile conduttrice dell’evento. Il ringraziamento e il più vivo apprezzamento vanno estesi, naturalmente, a tutti i docenti del plesso scolastico che hanno contribuito alla preparazione dei ragazzi.

La corale “Brunella Maggiori”
Passiamo ora alla corale “Brunella Maggiori” di Jesi, costituita nel 1989 per onorare la memoria di Brunella, una giovane del coro deceduta prematuramente. Tre quarti d’ora di esibizione di “un gruppo che vuole rappresentare - come ha spiegato in una nota Michela Barocci - un canto che nasce dai sentimenti popolari che si fondono e si innalzano facendosi preghiera, un’armonia tra vita e creato in cui ognuno è preziosa parte del tutto, con la propria voce e il proprio cuore indistinguibili nel coro ma pur sempre unici”.
Il direttore Stefano Contadini ha illustrato con dovizia di particolari i contenuti dei vari brani proposti, tra cui Ave Maria di Bepi de’ Marzi, Contro tutte le guerre, O bella ciao e Frammento di una cantata.

La banda L’Aurora
La banda musicale L’Aurora di Castelplanio-Poggio San Marcello, diretta dal maestro Michele Quagliani, ha offerto il meglio del suo repertorio dando spazio a diversi musicisti, come Stefano Pierangeli e Sandro Venanzi (trombe), Luca Marinelli (sax contralto) nel coro Va’ pensiero e in Nessun dorma e il maestro Gabriele Bartoloni (primo clarinetto) nella sinfonia dell’opera L’italiana in Algeri.

Gli alpini di Dino Cardinali
Gli alpini del gruppo di Jesi dell’Associazione nazionale Alpini, sezione Marche, erano con noi, presente e ben visibili in sala con i loro cappelli con la classica penna alpina. Per senso di responsabilità non sono intervenuti sul palco perché sono stati sforati di brutto i tempi prefissati e la serata - anzi, la splendida Notte Tricolore - si è protratta ben oltre l’una di notte, e gli alpini hanno rinunciato a portarci sino all’alba anche se l’indomani era festa nazionale.
Li vogliamo ringraziare lo stesso per la loro presenza questo alpini di pianura a partire dal nostro concittadino Dino Cardinali, bella faccia da alpino per così dire della costa marchigiano-abruzzese o, al massimo, dell’Appennino centrale a ragione della sua frequentazione dell’Abruzzo per ragioni di lavoro. Per molti di loro, naturalmente, l’essere alpini si riferisce al periodo del servizio militare e all’amore di tutta una vita per quella indimenticabile esperienza.
I nostri amici alpini hanno tuttavia dato un saggio della loro bravura con canti e cori nel corso della cena organizzata presso il gruppo della Ruzzola che ha preceduto la Notte Tricolore, con tanto di generosa distribuzione a tutti i commensali di ottima grappa di provenienza decisamente alpina.

La storia in pillole di Michael Spugni
Michael Spugni, a nome dei giovani del Jack Club, ha tracciato un’affascinante panoramica dei 150 anni d’Italia sciorinando i nomi di una serie di personaggi della nostra storia. Da Cavour, Mazzini, Garibaldi a Bartali e Coppi, Totò, Pasolini, Pertini, Fellini, Alberto Sordi, Falcone e Borsellino, Enzo Biagi, Alda Merini e tanti altri ancora che sarebbe troppo lungo ricordare. Una cavalcata a ritroso nel tempo che ha reso omaggio a chi ha contribuito in ogni campo alla grandezza dell’Italia.

L'installazione di Massimo Giampaoletti
Durante la serata il sindaco Luciano Pittori ha sfidato la pioggia e, seguito da un gruppo di coraggiosi, ha inaugurato l’installazione urbana nella piazzetta del centro storico dedicata al primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II. L’opera è stata realizzata dal giovane artigiano-artista Massimo Giampaoletti, nostro concittadino, su progetto dello stesso Luciano Pittori.

L’invito a Lucia Massarotto
Al termine dell’avvincente maratona, il sindaco ha voluto ringraziare la cittadinanza per la massiccia partecipazione alla Notte Tricolore e ha annunciato che entro l’anno sarà a Castelplanio Lucia Massarotto, quella signora che esponeva a Venezia il tricolore durante l’annuale raduno dei leghisti di Bossi. Per punirla di quella che era da essi considerata una provocazione - l’esposizione della bandiera italiana alla finestra della sua abitazione - un gruppo di sciagurati padani aggredì sotto casa un’anziana scambiandola per la Massarotto, ben più giovane.
Ebbene, la signora Lucia ha accettato l’invito a venire a Castelplanio e sarà certamente accolta con tutti gli onori.

Ancona senza il tricolore
Due parole sul tricolore. Castelplanio, nel suo piccolo, è una cittadina imbandierata, con non pochi tricolori esposti negli edifici pubblici e anche in diverse case, sui balconi, davanti alle aziende, ai negozi, ecc. Non è stato così per il nostro capoluogo di regione - abbiamo appreso dal TG3 Marche - dove non si sono viste bandiere esposte dal Comune in città, neppure a corso Garibaldi e a corso Mazzini. Per fortuna ci hanno pensato i commercianti in alcuni quartieri. Signor sindaco di Ancona, come mai questa dimenticanza? E’ forse stanco di lavorare per la città? Per caso, desidera tornare nell’amato mondo della scuola? Ci faccia sapere, se vuole.